Miglio il cereale
[ 04 Novembre 2024 ]
Miglio, il cereale che devi conoscere, è salutare e senza glutine
DISLIPIDEMIE
La dislipidemia è un’alterazione della quantità dei lipidi del sangue e dei rapporti fra le varie frazioni che li compongono.
L’iperlipoproteinemia è un’alterazione del metabolismo lipidico che determina un aumento di alcuni o tutti i tipi di lipidi e/o lipoproteine nel sangue. Si può manifestare come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia o entrambe.
L’iperlipidemia è riconosciuta come una delle cause principali di morte per malattie coronariche. Con tale termine viene definito un eccessivo livello plasmatico di colesterolo e di lipoproteine trasportatrici di trigliceridi: nei paesi occidentali ne sono colpiti circa il 15-20% della popolazione. Ma anche livelli poco superiori a quelli considerati ottimali sono legati ad un aumentato rischio di infarto del miocardio, secondo questa ultima definizione il 50% della popolazione adulta è a rischio.
EFFETTI DANNOSI
Particolarmente rischiosi sono gli alti livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), che possono dipendere da difetti metabolici, generalmente ereditari, oppure da una eccessiva introduzione di colesterolo con l’alimentazione.
Piuttosto che sui livelli di colesterolo totale, l’orientamento attuale focalizza l’attenzione sul colesterolo-LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (Low Density Lipoproteins).
Sappiamo infatti che il colesterolo-LDL favorisce la formazione delle placche aterosclerotiche mentre il colesterolo-HDL, detto “colesterolo buono”, cioè il colesterolo legato alle lipoproteine ad alta densità (High Density Lipoproteins), svolge anzi un’azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. Una particolare attenzione viene rivolta pertanto a quelle sostanze in grado di diminuire specificamente il colesterolo-LDL.
Esiste come abbiamo visto una predisposizione genetica, ma vi sono anche diversi fattori aggravanti rappresentati da:
1) abitudini alimentari scorrette: una dieta ricca di grassi soprattutto se di origine animale fa aumentare l’introduzione di colesterolo e trigliceridi peggiorando la situazione;
2) abitudini non alimentari: il fumo aumenta il rischio di aterosclerosi, al di là degli altri danni conosciuti infatti provoca un progressivo restringimento delle arterie;
3) anche lo stress contribuisce a peggiorare tale situazione;
4) alcune malattie: l’ipertensione (pressione sanguigna alta) e il diabete provocano lesioni al rivestimento interno delle arterie, queste lesioni predispongono al deposito di colesterolo e alla successiva formazione di placche aterosclerotiche.
L’eccesso di colesterolo nel circolo sanguigno va a depositarsi progressivamente sulle pareti delle arterie, formando delle placche che ne provocano il restringimento e di conseguenza vanno a ridurre la circolazione sanguigna.
Su queste placche vanno a depositarsi anche le piastrine del sangue con formazione di coaguli, fino al completo arresto del flusso sanguigno. Tuttavia la malattia non si avverte per lungo tempo, fino a quando i danni non sono ormai consolidati: da qui l’importanza di eseguire dei controlli, almeno dopo i quarant’anni e soprattutto se in famiglia ci sono stati altri casi di ipercolesterolemia.
Gli organi maggiormente colpiti dalla insufficiente irrorazione sanguigna, tipica dell’aterosclerosi, sono i seguenti:
- Cuore: la carente irrorazione sanguigna del cuore si può manifestare
a) con dolore persistente al centro del petto (angina pectoris);
b) con dolore acuto che si propaga al collo, alla spalla e al braccio sinistro (infarto del miocardio);
- Cervello: si può manifestare con paralisi più o meno estese al viso e agli arti, con difficoltà nel linguaggio o con vertigini;
- Gambe e braccia: si manifesta generalmente con crampi dolorosi ai muscoli del polpaccio e/o della coscia anche senza eseguire particolari sforzi;
- Reni: si manifesta fondamentalmente con ipertensione.
CONSIGLI DIETETICI
Il primo principio del trattamento di tutte le iperlipoproteinemie è l’adozione di una dieta adeguata. La dieta deve permettere di mantenere un peso corporeo normale e di diminuire il più possibile la concentrazione plasmatica dei lipidi.
Se l’iperlipoproteinemia è dovuta ad altre patologie, queste dovrebbero essere trattate in modo adeguato. Per esempio nei pazienti diabetici la glicemia deve essere controllata accuratamente.
Il trattamento delle iperlipoproteinemie dovrebbe comprendere anche il trattamento dell’ipertensione, la cessazione del fumo, il mantenimento di un programma di forma e attività fisica. Una dieta mirata ad abbassare i livelli di LDL e quindi di colesterolo evita gli alimenti che contengono colesterolo e acidi grassi saturi.
Carne, specialmente frattaglie e carne grassa, uova, latte intero, panna, burro, lardo ed altri grassi saturi da cucina vengono eliminati e sostituiti con alimenti a basso tenore di grassi saturi e colesterolo come pesce, verdura, pollame ed integrati con olii polinsaturi se necessario. Un modello di regime dietetico da seguire è la dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale tradizionale del nostro paese e dei paesi che si affacciano sul mediterraneo (ad es. Spagna, Francia, Grecia, Marocco) seguito da tempi remoti.
Data la sua importanza è stata riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010.
La dieta mediterranea prevede: abbondanti quantità di alimenti di origine vegetale come frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali, patate, fagioli e altri legumi, noci, semi, freschi, al naturale, di stagione e di origine locale; frutta fresca come dessert giornaliero; dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche volte la settimana; olio di oliva come principale fonte di grassi; latticini principalmente formaggi e yogurt consumati giornalmente in quantità moderata; pesce e pollame consumato in quantità moderata; da zero a quattro uova la settimana; carni rosse in modesta quantità; vino consumato in quantità moderata.
In origine questa dieta era associata a regolare attività fisica svolta durante il lavoro, ad esempio nei campi o in casa.
Tale regime alimentare aiuta a combattere sovrappeso, colesterolo e diabete e a prevenire le malattie cardiovascolari. I benefici di questo tipo di dieta sono stati provati scientificamente.
Oltre a scegliere una appropriata dieta alimentare e svolgere un regolare esercizio fisico, per il trattamento dei disturbi collegati ad elevati livelli di colesterolo e trigliceridi sono oggi a disposizione tutta una serie di farmaci, sicuramente efficaci in modo rapido ma non privi di effetti collaterali, ed anche una serie di sostanze naturali che rappresentano un valido aiuto per tenere sotto controllo tali disturbi.
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