Aromaterapia [3] Sostanze chimiche degli oli essenziali

Gli oli essenziali contengono varie sostanze chimiche. Generalmente contengono aldeidi, chetoni, alcoli, esteri e terpeni. Queste sostanze aromatiche si formano nei cloroplasti della foglia. Qui vengono combinate col glucosio formando glucosidi che vengono poi distribuiti nelle resto della pianta. Le essenze sono per la maggior parte incolori. Tuttavia alcune sono verdi (bergamotto), gialle (limone) o azzurre (camomilla).

La composizione chimica delle essenze, quando sono nella pianta, varia continuamente. Infatti le piante che contengono essenze vanno raccolte in un determinato periodo dell’anno, in determinate ore del giorno e in determinate condizioni meteorologiche. La composizione dell’olio essenziale è influenzata anche da suolo, clima e metodo di coltivazione. Le essenze sono presenti nelle piante in quantità che va dallo 0,01% al 10%.

Le essenze si utilizzano preferibilmente diluite, solo in pochi casi pure. Infatti l’applicazione diretta sulla pelle di una essenza è sconsigliata perché molte di esse sono irritanti. Tuttavia alcune essenze (tea tree oil, lavanda ad es.) in alcuni casi  vengono applicate  direttamente sulla pelle.

Esistono vari metodi per utilizzare gli oli essenziali: inalazione secca, diffusione ambientale, suffumigio, massaggio, impacco, bagno, pediluvio, maniluvio, uso cosmetico, uso alimentare. Gli oli essenziali si possono diluire in vari vettori: olio vegetale, crema neutra, shampoo, bagnoschiuma, detergenti. Vengono generalmente diluiti nelle seguenti quantità:

• 30 ml di vettore: 10-12 gocce di O.E.
  
  
• 50 ml di vettore: 18-20 gocce di O.E.
  
  
• 100 ml di vettore: 35-40 gocce di O.E.

L'intensità dell’odore è la forza con cui l'olio essenziale arriva ai recettori olfattivi. Dipende dal tipo di materia prima utilizzata. Gli oli essenziali degli agrumi arrivano subito al naso, però sono i più evanescenti.

La volatilità degli oli essenziali, anche indicata come tasso di evaporazione, indica semplicemente la velocità con cui le essenze evaporano quando entrano a contatto con l'aria. Gli oli essenziali vengono divisi in tre diversi livelli di volatilità, indicati come toni: tono base, tono medio e tono superiore. Il tono base va da 61 a 100, il tono medio va da 15 a 60 mentre il tono superiore si aggira tra 1 e 14.

Il tasso di evaporazione è importante da considerare nell'analisi degli oli essenziali, perché indica le loro caratteristiche intrinseche e le loro proprietà principali.

Se un'essenza è particolarmente leggera (ovvero, se è molto volatile e evapora velocemente), si colloca nei toni superiori e agisce con grande rapidità.

Tra questi fanno parte l'olio essenziale di eucalipto, l'olio essenziale di mandarino e l'olio essenziale di tea tree. Queste essenze agiscono con estrema rapidità, ma allo stesso tempo la loro azione è limitata nel tempo.

Per ovviare a questa limitazione, generalmente si aggiungono dei fissativi agli oli essenziali molto volatili in modo da prolungare la loro permanenza.

Un fissativo è una sostanza naturale o sintetica che, aggiunta a componenti più volatili, ne riduce la velocità di evaporazione e ne migliora la stabilità: permette una maggiore durata del prodotto finale, persistendo più a lungo la sua fragranza originale. I fissativi sono materie prime indispensabili per l'industria dei profumi.

Per esempio sono  fissativi l'ambra grigia, l'olio di sandalo, il muschio, il vetiver, la radice di alcune specie di iris rizomatosi e l'essenza di bergamotto. I fissativi naturali di solito possiedono una fragranza che costituisce una nota di base. Infatti hanno bassa volatilità. Le essenze di tono medio, che variano cioè da 15 a 60, agiscono principalmente sul metabolismo e sull'organismo.   

La maggior parte delle essenze ha tono medio, come l'olio essenziale di camomilla, l'olio essenziale di rosmarino o l'olio essenziale di lavanda. 

La classe inferiore comprende gli oli essenziali di tono base, i quali hanno proprietà sedative e rilassanti e agiscono sul sistema nervoso. Fanno parte di questa categoria l'olio essenziale di rosa, l'olio essenziale di neroli, l'olio essenziale di sandalo.

Generalmente, le essenze con volatilità da 61 a 100 sono estratte da legni, fiori e resine.

In aromaterapia gli oli essenziali possono essere classificati come Yin e Yang. Yin e Yang sono due qualità tra loro opposte, complementari e inseparabili. Queste due forze si trasformano l’una nell’altra: sono in continuo cambiamento.

Si equilibrano tra loro in continuazione anche se non sempre si neutralizzano. Si trovano in tutti i fenomeni dell’Universo, per esempio nel passaggio dal giorno alla notte, nel cambio delle stagioni, del tempo, del cielo, nella crescita delle piante.

Una cosa o un fenomeno non è mai totalmente Yin o Yang, ma c’è una prevalenza di Yin o Yang. Yin e Yang si trovano anche nel nostro organismo, per esempio nella circolazione e nella respirazione. Per essere sani e conservare l’armonia dobbiamo raggiungere l’equilibrio tra Yin e Yang. Infatti tutti i disturbi dell'organismo e le malattie sono dovute ad uno squilibrio tra le due qualità.

Per esempio se una malattia è Yin l’organismo cerca di reagire promuovendo azioni Yang. La classificazione degli oli essenziali secondo Yin e Yang non è rigida.

Quindi un olio essenziale Yang possiede anche proprietà Yin e viceversa. In base alla proprietà Yin o Yang della persona da curare si può usare questa classificazione degli oli essenziali per bilanciare gli squilibri: vale a dire per un eccesso di qualità Yang si sceglierà un olio essenziale in grado di apportare la qualità carente Yin.

Sapere se un olio essenziale è prevalentemene Yin o Yang permette di fare una trattamento ad hoc. Le qualità Yin e Yang sono rappresentate nel simbolo cinese del Tao. Il disegno rappresenta Yin dentro Yang e Yang dentro Yin perfettamente in equilibrio tra di loro.